Elain

domenica 22 maggio 2011

VAFFANCUUULO! - ABBOCCADIROSA!!!

Uhm ok ora che le acque si sono calmate posso mettermi a scrivere con pace e tranquillità in questa notte particolarmente calda.
Vi parlerò di una esperienza fatta un mesetto fa, un piccolo tassello al mio percorso creativo che mi ha dato molta soddisfazione.



In occasione della fiera COMICON 2011 di Napoli mi è stata data la possibilità di rientrare in una mostra che si svolge ogni anno all'interno della manifestazione.
Si chiama Futuro Anteriore, e ogni anno viene scelto un tema su cui un gruppo di artisti si misurano.
Quest'anno per dare un piccolo omaggio all'anniversario dell'unità d'Italia si è scelto il tema della Musica.
La Musica intesa come decorazione molto importante e incisiva delle vite di ognuno e che è in grado di darci un senso di appartenenza.
Ogni autore doveva rappresentare in fumetto alcune canzoni che rappresentassero anche i diversi generi musicali.
A me è toccato il cantautorato e una canzone che qualsiasi italiano conosce e ama a modo suo.
Bocca di Rosa di Fabrizio De Andrè



Il secondo passaggio era decidere quale cadenza dare alla narrazione, e prendere anche una certa posizione interpretativa riguardo alla composizione.
Questa canzone mi ha dato modo di riflettere sul personaggio BoccadiRosa.

Ho avuto modo di confrontarmi con altre persone sul senso che ognuno da al testo, che pur essendo piuttosto descrittivo lascia comunque molto spazio all'immaginazione.
Ho tentato di completare con la mia percezione un racconto che sembrava molto chiaro ma che secondo me lasciava molte lacune.

La BoccadiRosa descritta da De Andrè sembra essere vista sempre da un occhio esterno, chi la conosce la giudica.
Sia le donne che la odiano perchè vedono i loro mariti andarsene con un'altra, sia gli uomini che la vedono come una primavera della vita, un dono concesso a loro.
Insomma BoccadiRosa appare come una donna la cui passione principale è far l'amore a destra e a manca (se si dice così), una prostituta che in realtà è contenta di esserlo.
Una donna che in fin dei conti è contenta di girare di stazione in stazione per trovare nuovi uomini.
Ma a mio avviso anche De Andrè (che forse ha costruito il testo su qualcuno che ha conosciuto) non ha realmente capito questa donna.


Io ho immaginato BoccadiRosa come una donna vera a 360°gradi. Una donna che da molta importanza al suo essere femmina, ma che in fondo ha una vita fatta anche di altro.
Una donna sola, che si ritrova a viaggiare di paese in paese, sapendo che in qualsiasi posto andrà nessuno tenterà di capirla, e forse ormai ha anche rinunciato a mostrarsi per quel che è interamente.
Una donna disillusa sulla vita, che trova passione a far l'amore da prostituta perchè forse la vita non le ha dato poi molto. Una donna che forse non ha conosciuto l'amore vero e dolce.

BoccadiRosa per l'uomo di provincia non è un sogno tramutato in realtà, un evasione dalla vita coniugale che non gli da più stimoli.
BoccadiRosa non è assolutamente una donna da amare, ma una donna da usare per sentirsi di nuovo dei galletti ruspanti.


Nell'ultima tavola della mia storia ho voluto rappresentare una donna normale, che ha cura di se stessa ma non specificatamente per attrarre gli uomini, una donna che starnutisce come qualsiasi essere vivente.
Una donna un po' bambina che vedendo un gattino si china per accarezzarlo, ma voltandosi vede gli uomini che vengono ad accoglierla alla stazione, e si rende conto di dover rimettere i soliti panni da BoccadiRosa.

Bene dopo aver fatto questo discorso serio e paccosissimo vi invito a vedere le tavole definitive colorate e coi testi sulla mia pagina del sito quaz-art
http://www.quaz-art.it/artisti/robertasacchi/

e vi invito anche a dare un'occhiata al catalogo online della mostra, in cui potrete sfogliando vedere oltre al mio fumetto anche gli altri in mostra e i testi descrittivi degli autori
http://issuu.com/futuroanteriore/docs/musicaefumetto




GRAZIE PER L'ATTENZIONE
SIETE BELLISSIMI COMPLIMENTI PER LA TRASMISSIONE

P.S. Durante il Napoli Comicon (che è una fiera superbella davvero io sono rimasta tipo così o_o) ho avuto modo di conoscere persone fantastiche e ritrovare alcuni grandissimi. Sono stati giorni davvero stupendi e quasi mi è sembrato di fare un tuffo quando vivevo a Firenze e facevo la Comics. Florence I LOVE YOU








martedì 10 maggio 2011

DUGONGO . . . NON HO ALTRO DA DIRE

Non ho molto da dire in questo periodo.
Non perchè non ci sia nulla di cui parlare...ma a volte i fatti lascian senza parole.
Ciò nonostante mi sforzerò di cicciare fuori qualcosa in queste poche righe.
Vi racconto le mie seghe mentali a cielo aperto :)

Ah grazie agli amici stranieri che visitano il mio sito non capendoci una mazza.

Vi amo prepotentemente e prometto un giorno di postare anche in inglese almeno.




Cominciamo da un quesito:
Decidere di scrivere storie e disegnarle può essere autolesivo?

Partendo dal presupposto che non sono del tutto sicura di avere scritto una domanda grammaticalmente corretta partono le dovute scorrette supposizioni.




Per esempio, in questi mesi mi sono resa conto di quanto possa influire la mia creatività sul mio umore.
Scavare nel mio pensiero tentando di dare interpretazioni personali sul mio vissuto e trasportarle in materiale cartaceo può sembrare una mossa banalmente innoqua.
Invece mi danna completamente.




Quando un personaggio che ho creato prende il sopravvento sulle mie emozioni diventando lui stesso vivente nella mia stessa vita sento che qualcosa mi sfugge.
E' come se un piccolo bimbo cicciasse fuori dal mio utero e mi mandasse a fanculo perchè cerco di educarlo col vecchio stile.

Ecco, questi figli di graffite e colori, che prima usano il mio corpo per poter nascere
e poi mi ripudiano dandomi ansie materne.
Dannata gioventù d'oggi! Sti giovani bastardi dentro e maleducati!





Tutto questo per dire che non credo disegnerò e scriverò per sempre.
Un po' come si smette di fare figli a una certa età.
Non voglio che queste noie mentali mi diano angosce inutili,
rendendo i piccoli malumori delle gigantesche agonie.
. . .
Perchè nessuno mi convincerà del contrario: quando concretizzi le tue ansie esse prendono un peso mille volte superiore.
In questo modo hai il 50% di possibilità di lasciartele alle spalle un giorno, ma anche un 50% che esse si attacchino come ventose ai tuoi neuroni.

A volte sento che i miei disegni decidono di mettere in mostra una mia identità distorta incomprensibile e inaccettabile prima da me e poi anche dagli altri.








Ah ultima cosa e poi finisco con questa mega pippona inutile, ma ultimamente trovo irritante quanto la gente di consideri di più solo perchè sai tracciare un paio di segni discretamente.
E se non lo sapevo fare che ero n'ammerda???




Happy End